Sculpture By Igor Mitoraj, 1944 (59 PICS)




























































Igor Mitoraj, scultore Polacco, nasce nel 1944 da madre polacca e padre francese. Trascorre la giovinezza a Cracovia dove frequenta l'Accademia di Belle Arti sotto la guida di Tadeusz Kantor, che lo avvicina ad artisti contemporanei quali Warhol, Lichtenstein, Merz e Klein.
Nel 1968 giunge a Parigi dove prosegue gli studi all'Ecole Nazionale Superieure des Beaux-Arts.In seguito ad un lungo viaggio in Messico e all'approfondimento delle culture sudamericane ed atzeche, Mitoraj decide di dedicarsi principalmente alla scultura. Nel 1976 riscuote un grande successo alla sua prima mostra personale presso la Galleria La Hune di Parigi; vince il "Premio scultura" a Montrouge e il Ministro della Cultura francese gli mette a disposizione uno studio a Montmartre.

Effettua numerosi viaggi a New York, Grecia e nella toscana Pietrasanta Mitoraj, scopre il marmo come materiale-dopo la terracotta ed il bronzo-ideale per la sua scultura, quindi nel 1983 vi si trasferisce definitivamente e qui apre uno studio, senza abbandonare quello di Parigi.
Nel 1986 partecipa alla XLII Biennale d'Arte di Venezia. Nell'arco di pochi anni le sue opere vengono esposte in molti paesi in numerose personali ed effettua grandi esposizioni nei musei; riceve importanti incarichi internazionali per sculture monumentali in spazi pubblici e privati: sue opere si possono trovare al British Museum, al Canary Wharf a Londra; a Bamberg; Cracovia; La Dèfence di Parigi; al Museo degli Uffizi e al Giardino di Boboli a Firenze; Piazza del Carmine e Teatro alla Scala a Milano; Piazza Monte Grappa e Piazza Mignanelli a Roma.
Nel 2004 espone le sculture monumentali ai Jardins des Tuilleries di Parigi, ai Mercati di Traiano di Roma e al Palazzo Reale di Varsavia.



Grande conoscitore del mondo classico arcaico, Mitoraj si ispira per le sue opere a personaggi mitologici facilmente riconoscibili: Eros, Venere, Icaro, il Centauro... che traduce in sculture che sono come reperti, nessuna delle sue opere presenta infatti una forma intatta. Sono immagini frammentate, mutilate, attraversate da vuoti che stimolano l'immaginazione a completarne le parti mancanti.


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